Descrizione
Il tema dell’interoperabilità sta assumendo un ruolo predominante all’interno della Pubblica Amministrazione, divenendo elemento trainante della digital trasformation che sta investendo il settore pubblico. Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) all’art. 1 del Capo e Sezione I definisce l’interoperabilità nella PA come: “caratteristica di un sistema informativo, le cui interfacce sono pubbliche e aperte, di interagire in maniera automatica con altri sistemi informativi per lo scambio di informazioni e l’erogazione di servizi”. Rispondendo al principio europeo ‘’once and only’’ che rappresenta l’inserimento di informazioni una sola volta, l’interoperabilità delle banche dati consente l’interazione e lo scambio di informazioni tra le PA senza richiedere specifiche integrazioni, costruendo un ecosistema documentale digitale sicuro, rapido ed efficace. Un cambio di approcio radicale che mira a rivoluzionare lo scambio di dati, puntando sulla collaborazione ed interazione telematica tra Pubbliche Amministrazioni, cittadini ed imprese. L’adozione di questo modello, nell’erogazione di servizi, produce innumerevoli vantaggi a beneficio della cittadinanza e dei professionisti quali:
- notevole semplificazione dei rapporti interni tra le PA per lo scambio di dati;
- maggiore rapidità ed efficienza nella gestione delle informazioni;
- sensibile riduzione dei tempi d’attesa e della possibilità di commettere errori;
accrescimento delle competenze digitali.
Anche AgID con le "Linee guida sull’interoperabilità tecnica delle Pubbliche Amministrazioni" e con le "Linee guida Tecnologie e standard per la sicurezza dell'interoperabilità tramite API dei sistemi informatici" , redatte ai sensi dell'artt. 71,73 e 75 del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) e adottate con Determinazione n. 547 del 1 ottobre 2021, ha sottolineato e ribadito la rilevanza dell’interopeabilità come una strategia fondamentale nel processo di trasformazione digitale. Le Linee guida individuano precisi standard e regole tecniche di utilizzo per l’implementazione delle Interfacce di comunicazione tra i diversi applicativi gestionali della PA, le cosidette API (Application Programming Interface) , nonché l’identificazione di soluzioni atte a garantire la protezione, la sicurezza e l’integrità dei dati condivisi.
La "PDND" ovvero una piattaforma dedicata all'interoperabilità
L’interoperabilità, quindi lo scambio diretto di informazioni tra Pubbliche Amministrazioni, è anche il tema centrale della misura PNRR di PaDigitale2026 (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) 1.3.1, che indica il modo attraverso il quale l’Italia punta a raggiungere l’interscambio tra le informazioni in possesso di diversi Enti Pubblici. Fulcro di tale iniziativa è la Piattaforma Digitale Nazionale Dati, realizzata e mantenuta da PagoPA, nella quale confluiranno le “istruzioni” o “API” che permettono a diversi software di parlarsi scambiandosi informazioni specifiche. Ad esempio, sarà possibile verificare direttamente l’anagrafica di un cittadino attraverso le API di ANPR, o si potranno consultare documenti e certificati emessi da altre PA senza doverle richiedere e ricevere via PEC. Il percorso per raggiungere questo obiettivo è sicuramente lungo, ma grazie al PNRR sarà più facile per le PA integrare i propri servizi, sempre nell’ottica di un miglioramento nella fruizione dei servizi da parte dei cittadini.
Alcuni link utili: